Primula Rossa

Nel 1978 viene promulgata, su iniziativa di Franco Basaglia, la “Legge 180” che sancisce la chiusura degli Ospedali Psichiatrici, per affermare la dignità e i diritti di cittadinanza di ogni persona, qualunque sia la condizione sociale e di salute.

Paure, stigmi ed egoismi hanno però perpetuato e riproposto forme vecchie e nuove di istituzioni totali. Al contempo da allora in Italia non si è più smesso di ricercare e sperimentare modelli evoluti di comunità, capaci di restituire “potere” e  “diritti” alle persone fragili.

Primula rossa, il film di Franco Jannuzzi, prodotto dalla Fondazione Me.S.S.In.A., percorre il crinale fra queste due visioni dell’uomo e della vita.

Il film, seppur per sottrazione, si domanda quale grande potenziale di trasformazione si potrebbe generare se tutte le risorse umane, professionali ed economiche, che vengono utilizzate per tenere rinchiusi ed esclusi altri esseri umani, solo perché malati, fossero utilizzate per aiutarli a vivere, lavorare ed abitare in luoghi scelti.

Da anni la Fondazione Me.S.S.In.A. prova a rispondere con concretezza  a queste stesse domande. Lo ha fatto e lo fa con Luce è Libertà, il progetto con cui lavora per restituire dignità e libertà a quanti sono stati a lungo “internati” nell’ex Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto in provincia di Messina. Persone, ognuna con una propria storia. E proprio dalla storia di una di loro nasce l’idea di Primula Rossa, un racconto d’autore che tiene insieme – fra privato e pubblico – dolore, fatica, speranza di molte persone, nel loro intreccio con un pezzo di storia d’Italia.