Luce è Libertà

Luce è Libertà ha riguardato la deistituzionalizzazione di 56 persone internate nell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto in regime di proroga della misura di sicurezza.

La metodologia di Luce è Libertà è centrata sull’idea di assegnare a ciascuna persona beneficiaria del progetto un Capitale Personale di Capacitazione.

Tale budget ha rappresentato per gli internati in modo simbolico e fisico la concreta possibilità di riprendere in mano la propria vita co-progettando con i servizi dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto (OPG), del Dipartimento di Salute Mentale dell’ASP di Messina, dell’Ufficio Esecuzione Penale Esterna del Ministero della Giustizia e con gli operatori socio-economici del Distretto Sociale Evoluto promosso dalla Fondazione Me.S.S.In.A. percorsi di riconquista dei propri diritti civili sul piano individuale e sul piano sociale e comunitario.

Il progetto sperimenta policy capaci di ancorare lo sviluppo umano e perfino lo sviluppo economico a processi di costruzione di capitale sociale e di espansione delle libertà strumentali delle persone beneficiarie del progetto.

Durante il lavoro all’interno dell’OPG gli internati hanno scoperto gradualmente che un comportamento cooperativo nella gestione e nel re-investimento produttivo dei Capitali Personali di Capacitazione porta benefici economici durevoli capaci di supportare nel lungo periodo i loro progetti personalizzati di liberazione e di inclusione socio-lavorativa.

La mutualizzazione dei Capitali Personali di Capacitazione nella Fondazione Me.S.S.In.A. ha permesso di promuovere lo sviluppo di un sistema socio-economico, il Distretto Sociale Evoluto, capace di generare alternative sugli aspetti più importanti della vita delle persone beneficiarie, sulle principali aree dei “funzionamenti umani”: reddito-lavoro, abitare progressivamente più autonomo, conoscenza, socialità e partecipazione.

La Fondazione Me.S.S.In.A. ha investito i Capitali Personalizzati di Capacitazione mutualizzati nella creazione di un parco dimostrativo di energie rinnovabili e di un parco diffuso fotovoltaico avente le seguenti caratteristiche funzionali:

  • Meso-impianti, su terreni abbandonati nella disponibilità della Fondazione;
  • Impianti su edifici di pubblica utilità (beni confiscati o riconquistati dall’occupazione abusiva delle mafie, strutture del Ministero della Giustizia, attori dell’economia sociale, ospedali, parrocchie, istituzioni di ricerca, comuni, ecc.);
  • Impianti su abitazioni familiari della dimensione media di 3-6 kwatt, che aderendo all’iniziativa hanno costituito un grande gruppo d’acquisto solidale che ha subito esteso il proprio interesse dall’energia ad altri prodotti (alimentari, beni di consumo quotidiani e occasionali) realizzati da imprese che favoriscono l’inclusione socio-lavorativa dei beneficiari del progetto.

In tutte queste tipologie funzionali della produzione energetica sono beneficiari i possessori degli edifici e/o dei terreni che ospitano gli impianti, mentre il Conto Energia viene interamente ceduto alla Fondazione Me.S.S.In.A., che può utilizzare tali entrate per finanziare sul lungo periodo i progetti personalizzati dei beneficiari del progetto attraverso micro-budget di salute.

La gestione del Parco diffuso fotovoltaico costituisce già di per sé una grande occasione per garantire il diritto al lavoro ad alcuni dei 56 ex internati dell’OPG, ma l’aspetto più interessante è che il rendimento netto di tale investimento sta permettendo e permetterà sul lungo periodo – 20 anni – di finanziare le azioni del progetto.

Nessun altro progetto tradizionale di fuoriuscita (per es. borse lavoro di breve periodo, budget di salute annuali, ecc.) ha fino ad oggi garantito simili risultati, nonostante costi annui per persona di ordini di grandezza più elevati. Va notato, infatti, che ciascun Capitale Personale di Capacitazione – che versato una tantum genera benefici ventennali – è economicamente equivalente alla retta di ricovero di una persona in una Comunità Terapeutica Assistita per un solo anno.

Il progetto ha garantito e sta garantendo per un periodo di 20 anni, a partire dal novembre 2009, azioni di sostegno allo sviluppo delle imprese sociali partner affinché possano garantire con stabilità e qualità gli inserimenti socio-lavorativi, svolgendo funzioni da agenzia di sviluppo dell’economia sociale.

In modo parallelo e interdipendente vengono gestiti, secondo modelli di sussidiarietà circolare, progetti personalizzati di inclusione. Azione quest’ultima determinante specie nei territori distanti dall’operatività del Distretto Sociale Evoluto di Messina.

I progetti personalizzati operano sugli aspetti più importanti della vita delle persone beneficiarie, sulle principali aree dei “funzionamenti umani”, come l’abitare, il reddito/lavoro, la conoscenza e socialità ed hanno le seguenti caratteristiche operative:

  • Azioni di housing sociale:
    • attraverso esperienze di affido familiare ed etero-familiare, organizzazione di gruppi appartamento ubicati in fabbricati confiscati alle mafie e/o resi disponibili dalle Caritas diocesane, ristrutturati ed allestiti;
    • supporto attraverso pratiche di costruzione partecipate secondo i modelli più avanzati di bio-architettura;
    • supporto attraverso il sostegno diretto all’affitto.

Stanno inoltre garantendo e garantiranno il diritto progressivo all’abitare autonomo di quelle persone che non avranno più bisogno di ospitalità in comunità protette sul piano sanitario, generando così significativi risparmi per la sanità pubblica:

  • Azioni formative per garantire l’acquisizione di competenze specifiche finalizzate all’inserimento lavorativo;
  • Azioni di accompagnamento e socializzazione personalizzate;
  • Azioni progressive reddito di cittadinanza (di lungo periodo => salario) permetteranno ad una percentuale importante (mai raggiunta prima nell’ambito delle policy tradizionali) di persone beneficiarie di mettere a valore sin da subito all’interno delle imprese sociali le loro capacità residue e nel tempo, ciascuno con la propria gradualità, accrescere la produttività fino a diventare una risorsa lavorativa progressivamente più emancipata, più retribuita e quindi più autonoma.

Luce è libertà ha inoltre prodotto sviluppi paralleli importanti anche sul piano strettamente culturale. Dall’esperienza di questo progetto, e soprattutto, dalla straordinaria vicenda umana di Ezio Rossi, uno degli ex internati, la Fondazione Me.S.S.In.A. ha coprodotto un film, Primula Rossa,  per la regia di Franco Jannuzzi, che è stato selezionato all’interno di una serie di autorevoli Festival cinematografici italiani.

Qui potete leggere i risultati della ricerca valutativa che ha accompagnato il programma e che sarà di prossima pubblicazione nella rivista International Journal of Social Psychiatry.

 

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