Andron, un’app che restituisce valore al tempo donato. Per il bene comune

Tempo da donare agli altri e al bene comune in cambio di beni e servizi messi gratuitamente a disposizione da aziende fra gli invenduti di magazzino. Uno scambio non monetario di grande valore per la comunità che mette al centro la reciprocità a servizio di tutti, contrasta lo spreco e si caratterizza come un importante strumento di lotta alla povertà.

È questo l’obiettivo della piattaforma digitale Andron, sviluppata dalla Fondazione MeSSInA, di cui oggi parte una prima sperimentazione ristretta, anche finalizzata a una progressiva messa a punto.

L’app del dono

Andron, ideata da Andrea Giunta, responsabile dei servizi informatici della Fondazione, in collaborazione con il gruppo di lavoro coordinato dal professor Francesco Longo del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Messina, è un’ app a cui ci si può iscrivere e indicare di voler mettere a disposizione una parte del proprio tempo appunto per il bene comune alla luce di un bisogno certificato (per esempio, la pulizia delle strade, delle spiagge, volontariato etc.) che sarà verificato da un Ente del Terzo Settore selezionato sulla base di criteri stringenti.

Una volta effettuata l’attività e donato il proprio tempo (anche in questo caso la cosa sarà sottoposta a verifica da parte di un Ets), si riceveranno dei punti, chiamati Andron, che mano a mano si accumuleranno e serviranno per  “l’acquisto” dei beni e servizi messi a disposizione gratuitamente da aziende, professionisti, cooperative a loro volta iscritte in piattaforma.

Da oggi Andron entra in una fase di sperimentazione,  legata a un esperienza di cohousing molto sociale in corso nell’Hub di Comunità di Maregrosso su unità abitative messe gratuitamente a disposizione  dalla Fondazione MeSSInA e “rimborsate” da Andron.  Che presto diventerà uno strumento prezioso per tutti e di tutti.

 

 

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