Proseguono le attività del progetto GRAPE. A Sifnos la seconda missione
Si è svolta a Sifnos, una piccola isola dell’arcipelago delle Cicladi, la seconda missione del progetto europeo GRAPE, Local Social Green Resilience Action Plans for small and peripheral territories, cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma per il Mercato Unico (SMP-COSME).
Il progetto mira a sperimentare la co-costruzione di piani locali per la transizione verde, sociale e digitale all’interno di quattro piccole realtà situate in aree marginali, grazie anche al coinvolgimento di attori dell’economia sociale, per colmare il gap che le allontana dalle principali politiche pubbliche di sviluppo.
Dopo la missione a Mirabella Imbaccari, comune dell’entroterra siciliano, si è passati all’analisi e all’approfondimento di un altro contesto specifico e delle sue peculiarità, occasione preziosa anche per consolidare la conoscenza tra partner.
Focus di queste giornate a Sifnos è stato lo scambio di buone pratiche, di prassi e di esperienze sviluppate negli ambiti tematici prioritari già identificati a Mirabella.
Più nel dettaglio, le buone pratiche proposte dai partner di progetto sono incentrate sui seguenti pilastri:
- Uso efficiente e sostenibile delle risorse;
- Tutela e la promozione della cultura locale;
- Sistema agroalimentare sano ed ecologicamente sostenibile;
Un’ulteriore priorità trasversale alle precedenti è quella della “Transizione giusta ed equa dal punto di vista sociale”.
In questa prospettiva si configurano i due obiettivi principali della missione: individuare, sulla base di criteri ben definiti, cosa annoverare tra le “best practices” all’interno delle politiche di sviluppo locale dei diversi partner e, da lì, delineare le condizioni perché queste esperienze di successo possano essere presentate, diffuse e replicate in altri contesti.
Alcuni esempi
Per la salvaguardia e la promozione della cultura locale, la Fondazione di Comunità di Messina e il Comune di Mirabella Imbaccari hanno condiviso il processo che ha portato alla rifunzionalizzazione e rigenerazione di un edificio storico di grande pregio, Palazzo Biscari (Mirabella Imbaccari), diventato oggi un centro di sviluppo sostenibile per il territorio. Azione che si inserisce all’interno di un programma complesso e sistemico che coinvolge l’intero territorio e punta allo sviluppo inclusivo di tutta la sua comunità.
Se guardiamo alle soluzioni per un sistema agroalimentare sano ed ecologicamente sostenibile, il Comune di Malegno ha avviato il recupero di alcuni terreni dove un tempo si coltivava la vite, oggi non più utilizzati, con lo scopo di proteggere il suolo dal dissesto idrogeologico e promuovere forme di economia sociale. La terra è stata ripulita, sono stati piantati uva e olive e vi è una cooperativa agricola che si occupa della loro gestione e coltivazione.
Il Comune di Bonares ha messo sul tavolo il suo piano a lungo termine per favorire la mobilità sostenibile con l’obiettivo di contrastare l’inquinamento e porre un freno al sempre maggiore consumo di combustibili fossili. Ancora, avendo riguardo alle fasce più deboli della popolazione, si è dotata di un piano annuale per favorirne l’occupazione in cui i criteri di valutazione dei candidati prendono in considerazione aspetti sociali, il che significa che le persone con maggiori difficoltà sociali ed economiche avranno un canale preferenziale.
Avendo riguardo all’uso efficiente e sostenibile delle risorse, i Comuni di Mirabella Imbaccari, Bonares e Malegno hanno presentato le loro esperienze finalizzate a rendere il settore pubblico più efficiente e green. Sono stati installati pannelli fotovoltaici sugli edifici di proprietà del Comune per ridurre gli sprechi (Mirabella, Bonares); si è avviata la loro “ristrutturazione energetica” (Malegno); si è optato per la tecnologia LED per tutti gli apparecchi della pubblica illuminazione, garantendo maggiore efficienza a fronte di un minor consumo (Bonares).
Il Comune di Sifnos ha condiviso con i partner il suo piano per la salvaguardia dei muretti a secco, attività che si pone a cavallo tra la valorizzazione del patrimonio locale e la salvaguardia delle risorse naturali. Si tratta infatti di un intervento che, oltre a proteggere il suolo da frane ed erosioni, pone l’accento sul recupero e la valorizzazione di un manufatto storico e di antica tradizione.
Infine ha sollevato anche la questione dell’overtourism, mettendo l’accento sugli effetti negativi di una pressione antropica insostenibile che rischia di cannibalizzare l’isola se non è accompagnata dall’uso gestibile e consapevole delle risorse.
Incontri one-to-one
Tutte queste tematiche sono state approfondite attraverso incontri one-to-one tra i diversi partner al fine di verificare le condizioni, interne ed esterne, per l’eventuale replicabilità delle esperienze da un territorio all’altro.
A completare questa seconda missione gli incontri con alcune realtà locali, che hanno presentato le loro iniziative per lo sviluppo sostenibile dell’isola.
Il prossimo passo sarà l’organizzazione della terza ed ultima missione del progetto, che si terrà a Bonares, in Spagna.