“Capacità di accesso” per sconfiggere la diseguaglianza
Uno studio a cui ha partecipato anche la Fondazione di Comunità di Messina ha simulato dinamiche di mercato per studiare l’evoluzione della distribuzione della ricchezza. Sistemi caratterizzati già dalle prime iterazioni da distribuzioni fortemente diseguali evolvono verso un progressivo intrappolamento delle stesse dinamiche economiche.
La Fondazione di Comunità di Messina, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Matematiche e Informatiche dell’Università degli Studi di Messina e con il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Reggio Calabria, ha sviluppato uno studio teorico recentemente pubblicato sulla rivista internazionale Mathematical and Computational Applications con il titolo Market Behavior and Evolution of Wealth Distribution: A Simulation Model Based on Artificial Agents.
Il lavoro, firmato da A. Giunta, G. Giunta, D. Marino e F. Oliveri ha permesso di simulare dinamiche di mercato per studiare l’evoluzione della distribuzione della ricchezza di un modello economico semplice, basato su interazioni casuali, con un numero finito di agenti economici, in grado di scambiare beni/servizi e denaro. Si tratta di un modello micro fondato e predittivo. Nonostante la semplicità delle ipotesi, le simulazioni mostrano un comportamento complesso, realistico e non banale.
La concentrazione della ricchezza intrappola lo sviluppo
Il sistema economico virtuale evolve in modo diverso a seconda delle condizioni iniziali di ricchezza degli agenti. Sistemi caratterizzati già dalle prime iterazioni da distribuzioni fortemente diseguali della ricchezza evolvono verso un progressivo intrappolamento delle stesse dinamiche economiche, mostrando un’evoluzione che conduce ineluttabilmente verso configurazioni caratterizzate da pochi agenti attrattori di ricchezza, in contesti diffusi di povertà estrema. Al contrario se il sistema economico è caratterizzato da valori iniziali di stock di ricchezza al di sotto di certi valori caratteristici, che chiamiamo “regione soglia”, le dinamiche economiche evolvono in modo continuativo e gli indicatori di distribuzione della ricchezza oscillano in modo randomico.
L’analisi della distribuzione della ricchezza degli agenti del modello simulato, nella regione soglia, mostra forme funzionali che riproducono fedelmente i risultati di studi quantitativi empirici finalizzati a misurare le distribuzioni di probabilità della ricchezza nel Regno Unito e negli Stati Uniti (Dragulescu, A.; Yakovenko, V.M. 2020).
Così come la distribuzione per decili della ricchezza demografica del modello virtuale, nella stessa regione di transizione, si sovrappone in modo suggestivo ai dati reali della ricchezza della popolazione italiana negli ultimi anni forniti dalla Banca d’Italia (anni 1991-2016).
Un welfare redistributivo lo libera
I risultati del modello simulato consentono di trarre importanti considerazioni per disegnare politiche efficaci di sviluppo economico e umano e confermano e rafforzano sia le impostazioni generali e le proposte del ForumDD, sia le teorie di programma su cui si fonda l’agire strategico della Fondazione di Comunità di Messina.
Se il sistema, infatti, anche in presenza di ipotesi che si avvicinano alla concorrenza perfetta, riesce a sviluppare una fase macroscopica, quella che nasce da contesti troppo diseguali, in cui, al procedere delle iterazioni, un numero sempre maggiori di agenti rimane escluso dalle transazioni e il sistema diventa via via più sperequato, ci si aspetta che tali comportamenti saranno rafforzati se si introducono condizioni più vicine alla realtà, in assenza di politiche di welfare correttive multidimensionali e strategicamente mirate (per esempio, introducendo ipotesi di potere di mercato, informazione asimmetrica, interazioni fra primi vicini e, soprattutto, tenendo conto che le diseguaglianze economiche sono fortemente correlate e reciprocamente amplificate dalle diseguaglianze sociali – vedi per esempio Elizabeth Anderson 2017 -, di riconoscimento – vedi per esempio Axel Honneth 2012 – e dal livello di capabilities delle persone – Sen 1999; Giunta et al. 2014).
Proprio la consapevolezza che le diseguaglianze hanno carattere inscindibilmente multidimensionale, ci suggerisce di re-interpretare la “soglia” analizzata nelle simulazioni appena citate come una capacità di accesso, una sorta di stock di capabilities.
Da quanto fin qui detto appare chiaro come politiche di welfare finalizzate a redistribuire e/o a creare “depositi” di ricchezza economica, di beni materiali, di beni relazionali, di conoscenza sono da considerare investimenti necessari per garantire, non solo giustizia, ma perfino lo stesso sviluppo economico.
Insieme alla consapevolezza che la pandemia COVID-19 stia amplificando significativamente e in tempi assai brevi le diseguaglianze, c’è il rischio, assai alto, che nel nostro Paese si strutturino dinamiche destinate a determinare un progressivo intrappolamento della povertà e delle stesse dinamiche economiche: questo ci consegna con chiarezza l’urgenza di potenziare efficaci politiche redistributive.