Palazzo Biscari a Mirabella Imbaccari

Il complesso monumentale noto come Palazzo Biscari è appartenuto ai Principi Paternò Biscari di Sicilia. Gli ultimi eredi di tale dinastia, a seguito della loro profonda conversione, sciolsero le promesse matrimoniali, donarono tutti i propri beni e presero i voti: lui sacerdote, lei suora. La residenza di campagna di Mirabella Imbaccari fu donata alle suore dorotee, presso le cui scuole aveva studiato, appunto, la principessa Angelica. I principi, prima di abbandonare Mirabella chiesero alle suore dorotee, con profetica contemporaneità, di operare per lo sviluppo di quel territorio. Così le suore, esperte di lavorazione a tombolo, trasferirono i loro saperi alle donne del luogo. Per molti decenni appresso l’economia del territorio fu centrata sull’agricoltura, come molte aree della zona interna della Sicilia, e sulla produzione al femminile dei pizzi di tombolo, divenuti famosi nel mondo. La globalizzazione dei mercati e la meccanizzazione delle produzioni ha reso non competitive, nelle forme organizzative attuali, questi settori di produzione. La Congregazione, aderendo all’appello di Papa Francesco, ha scelto di donare Palazzo Biscari alla Fondazione di Comunità per rilanciare la struttura quale bene comune del territorio e polarità di sviluppo umano, all’interno di una rete di importanti relazioni internazionali.

Il complesso monumentale di Mirabella Imbaccari afferisce oggi al Fondo dedicato alla comunità di Mirabella Imbaccari dalla Fondazione di Comunità.

La Fondazione attiva a Mirabella Imbaccari una iniziativa strutturale, duratura di livello internazionale che possa costituire l’evento permanente attorno a cui ripensare lo sviluppo umano del territorio.

Il progetto, altamente sperimentale, intende assumere una valenza più di tipo storico-strategico che di tipo microspcopico-puntuale. Esso è infatti incentrato sulla promozione di forme evolute di welfare comunitario intrecciate con esperienze produttive di economia sociale e solidale.

Mirabella appare il luogo più adatto per una simile sperimentazione perché rappresenta un territorio paradigmatico di molte aree del sud, con un declino demografico che appare irreversibile. Inoltre la storia di Palazzo Biscari è profondamente coerente con le finalità e la visione del progetto.

Dal punto di vista funzionale il progetto prevede negli spazi del Palazzo:

– la Scuola Internazionale dell’Economia Civile, della Finanaza Etica e della Pace realizzata in collaborazione con il consorzio delle banche etiche europee (SEFEA), con la principale rete di città e regioni dell’economia sociale europea (REVES) e con l’associazione dei premi Nobel per la pace;

– la sede degli stage residenziali dell’unico master europeo sul restauro d’arte contemporanea, realizzato dalla Fondazione Horcynus Orca in modo associato all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, all’Università degli Studi di Messina, all’Università degli Studi di Reggio Calabria. Il responsabile scientifico del Master e quindi degli stage residenziali è il curatore capo dei Guggenheim;

– l’incubatore di impresa e luogo ove si incontreranno le produzioni tradizionali locali (per es. di pizzo a tombolo o di ceramiche) con i grandi design e i progetti di artisti internazionali;

– uno spazio espositivo, capace di mettere in relazione le produzioni artigianali di tessuti antichi di tutto il mondo con le tradizionali e famosissime produzioni di Mirabella.

La speranza attorno a cui è stata costruita l’idea progettuale sta nel fatto che la creazione di un polo formativo europeo e di start up internazionali a Mirabella possa creare un circuito di persone, soprattutto di giovani, capaci di rivitalizzare relazioni sociali ed economie in un paese che appare da anni in irreversibile declino.

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