Martedì 21 giugno alle ore 10.30 nella sala del consiglio della Provincia Regionale di Messina si è svolta la conferenza stampa di presentazione dell’Horcynus Festival. Il programma è stato illustrato da Gaetano Giunta,presidente della Fondazione Horcynus Orca, e dai direttori artistici Franco Jannuzzi, Massimo Barilla e Giacomo Farina.
Il Festival, alla XIII edizione, è la sintesi annuale dei percorsi internazionali di ricerca della Fondazione sulle economie sociali e solidali, sulla finanza etica e sulle produzioni estetiche del Mediterraneo della Fondazione. Queste hanno infatti la capacità di anticipare bisogni, desideri e visioni dei popoli e di sostenere lo sviluppo della democrazia in un Mediterraneo così drammaticamente lontano da un livello accettabile di uguaglianza economica e sociale.
Il programma dell’Horcynus Festival si svolge dal 26 luglio al 2 agosto, tra le antiche Terme di San Calogero di Lipari e il Parco Horcynus Orca di Capo Peloro, a Messina. Il titolo è Ricordare per dimenticare. Ricordare, cercando la verità delle ferite aperte – dalla storia dell’Italia contemporanea al genocidio del popolo armeno del 1915 – perché solo dalla ricerca della verità può arrivare la pacificazione con la storia. L’Armenia è il paese ospite. Il Festival celebra i cento anni dal Metz Yeghérn, Il “Grande Male”, termine con il quale si indica la strage degli armeni, un milione e mezzo di morti, in Turchia, dedicando ampio spazio alle manifestazioni contemporanee della cultura armena, con la quale le regioni meridionali, Sicilia e Calabria in primis, hanno una lunghissima storia di intrecci e scambi.
Gli eventi del Festival saranno articolati in quattro sezioni: A come Armenia, a cura di Martina Corgnati, focus artistico sul paese ospite; Arcipelaghi della visione, a cura di Franco Jannuzzi e Paolo Benvenuti, che guarda attraverso rassegne tematiche alle cinematografie italiane ed europee; MigrAzioni tra terre e mare, a cura di Massimo Barilla, che esplora, attraverso il teatro, la letteratura contemporanea e le arti performative, il tema dell’impegno civile; Musica nomade, a cura di Giacomo Farina, che riscopre le identità musicali del Mediterraneo attraverso un viaggio trasversale tra le sonorità dei popoli.
Alle quattro sezioni si aggiungono gli eventi speciali: l’inaugurazione del MACHO (il Museo d’Arte Contemporanea Horcynus Orca), la prima edizione dell’Horcynus Summer School in conservazione e restauro dell’arte contemporanea, in programma dal 20 luglio al 7 agosto, l’appuntamento dedicato alla presentazione del lavoro svolto dalla Fondazione Horcynus Orca con la Rete degli Archivi per non Dimenticare, il seminario sul microcredito etico, che contribuisce a definire il piano strategico della MECC, la Microbanca per l’Economia Civile e di Comunione.
HORCYNUS SUMMER SCHOOL
IN CONSERVAZIONE E RESTAURO
DELLE OPERE D’ARTE CONTEMPORANEE
20 luglio – 7 agosto
Parco Horcynus Orca di Capo Peloro – Messina
L’edizione 2015 del Festival è anticipata dai lavori, già in corso, della prima edizione dell’Horcynus Summer School in conservazione e restauro delle opere d’arte contemporanee. La Summer School è partita il 20 luglio e terminerà il 7 agosto. Diciotto le borse di studio assegnate, altri diciassette candidati sono stati ammessi a partecipare ad una parte delle attività previste. La Summer School è la prima iniziativa della Scuola Euro-Mediterranea di Economia Etica, di Bellezza e di Pace (S.E.M.E. di Bellezza e di Pace), realizzata dalla Fondazione di Comunità di Messina onlus in collaborazione con la Rete REVES ed il Consorzio Europeo delle Banche Etiche SEFEA. L’obiettivo di S.E.M.E. è formare una classe dirigente capace di sviluppare sui territori forme evolute di welfare di comunità intrecciate con forme produttive di economia sociale e solidale.
I docenti della Summer School sono stati scelti fra i più noti esperti nel campo, provenienti, oltre che dalle istituzioni organizzatrici, da prestigiose istituzioni pubbliche e private. Per le lezioni frontali ed i laboratori collaborano con la Summer School Luciano Pensabene Buemi, conservatore presso la Peggy Guggenheim Collection di Venezia; Letizia Montalbano, direttrice della scuola d’alta formazione e di studio dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze; Martina Corgnati, storica dell’arte e docente all’Accademia di Belle Arti di Brera; Mattia Patti, storico dell’arte contemporanea presso l’Università di Pisa; Giuseppe Frazzetto, professore di Storia dell’Arte contemporanea dell’Accademia di Belle Arti di Catania; Marco Bazzini, storico e critico d’arte, presidente dell’ISIA di Firenze. Per i seminari interverranno Gaetano Silvestri, presidente onorario della Corte Costituzionale, oltre a Paolo Benvenuti, Giuseppe Giordano, Gaetano Giunta, Francesco Mannuccia e Stefano Roveda.
A COME ARMENIA, NELL’ANNO DEL CENTENARIO
26, 28, 29 e 30 luglio
Antiche Terme di San Calogero – Lipari
Parco Horcynus Orca di Capo Peloro – Messina
Gli eventi dedicati all’Armenia, paese ospite del Festival, partono dalla mostra d’arte contemporanea che apre il 26 luglio presso le Antiche Terme di San Calogero a Lipari.La mostra allestita a Lipari, curata da Martina Corgnati, prosegue l’indagine sui linguaggi artistici del Mediterraneo avviata nel 2004 dalla Fondazione Horcynus Orca. È un viaggio attraverso le immagini fotografiche di cinque artisti, armeni e non, che in queste opere hanno scelto l’Armenia come tema o come metafora, come “segno” forte di un ambito culturale e di un paesaggio ma anche come memoria o come impossibilità di sguardo, luogo per definizione irraggiungibile. Gli artisti sono Mario Sillani Djerrahian, Agnese Purgatorio, Sharis Garabedian, Claudio Gobbi e Van Leo.
“A come Armenia” prosegue dal 28 al 30 luglio al Parco Horcynus Orca.
Ospiti del Festival, durante gli incontri condotti da Martina Corgnati, saranno i registi Tonino Guerra e Matteo Bernardini, che presentano i loro lavori sul paese ospite, Armen Garabedian, studioso della seconda generazione nella diaspora armena, Vasken Berberian, autore del libro “Sotto un cielo indifferente” che sarà presentato al Festival alla presenza dell’Ambasciatore della Repubblica Armena in Italia Sargis Ghazaryan. A Berberian sarà consegnato il Premio Horcynus Orca 2015. Chiude il ciclo di incontri la conversazione tra Corgnati e Manuela Fraire, a partire dal libro “Il genocidio infinito” (Edizioni Guerini), di Martina Corgnati e Ugo Volli.
L’INAUGURAZIONE DEL MACHO
28 luglio Ore 19.30
Complesso monumentale di Capo Peloro – Messina
Il Museo d’Arte Contemporanea Horcynus Orca (MACHO), curato da Martina Corgnati, direttore della sezione Arti Visive della Fondazione Horcynus Orca, nasce nel Complesso Monumentale di Capo Peloro da un progetto di ricerca sulle arti visive dei contesti culturali e geo-politici mediterranei intrapreso dal momento stesso della nascita della Fondazione, le cui attività espositive sono sempre state concepite non solo come evento effimero ma come strumento di arricchimento permanente del territorio e di sviluppo di una collezione, aperta a comprendere tutti i generi artistici e i linguaggi della creatività contemporanea. La formazione di questa collezione aperta e in continuo arricchimento, è stata resa possibile grazie alla generosità dei numerosi donatori, artisti, collezionisti, critici e teorici, che hanno creduto nella Fondazione e, nel tempo, hanno scelto di collaborarci. Oggi, il MACHO propone una collezione di un centinaio di opere, esposte nel percorso di visita permanente, e un archivio video di circa 500 titoli, opera di 200 artisti e più. L’inaugurazione costituisce un’importante tappa dell’infrastrutturazione culturale del territorio ed insieme trasforma i percorsi di ricerca della Fondazione in Bene Comune della Città.
Nelle dieci sale si incontrano i percorsi dell’astrazione italiana (Agostino Ferrari, Gianfranco Anastasio, Riccardo Dalisi, Angelo Casciello, Luciano Bartolini, Gianfranco d’Alfonso), alcune personalità fra le più importanti emerse nel mondo arabo dal 2000 in poi (Nermine Hammam, Khaled Hafez, Amal Kenawy, Moataz Nasr, Salah Saouli), Signes de Rencontre, il progetto realizzato a Tunisi nel 2012 da Agostino Ferrari e Nja Mahdaoui, l’installazione dello spagnolo Ramon De Soto e i lavori dell’israeliano Tsibi Geva. E ancora le opere di uno dei più celebri artisti italiani contemporanei, originario di Barcellona Pozzo di Gotto, Emilio Isgrò e quelle dell’artista palestinese Emily Jacir, esposte insieme ad Agnese Purgatorio e Natividad Navalon.
IL LAVORO DI RICERCA SULLA STORIA CONTEMPORANEA ITALIANA CON LA RETE DEGLI ARCHIVI PER NON DIMENTICARE
29 luglio Ore 21.45
Parco Horcynus Orca di Capo Peloro – Messina
La Fondazione Horcynus Orca possiede oggi una delle più ricche collezioni di documenti relativi alla Storia Contemporanea d’Italia e del Mezzogiorno. È l’archivio multimediale “Boris Giuliano e Carmelino Di Fazio”, entrato a far parte nel 2014 della Rete degli archivi per non dimenticare, che lavora per conservare e rendere accessibili le fonti documentarie sui temi legati al terrorismo, lo stragismo, la violenza politica e la criminalità organizzata.
In particolare l’archivio della Fondazione Horcynus Orca include: il Fondo Benvenuti, sulla strage di Portella della Ginestra del 1947; il Fondo Di Fazio, su antimafia e fenomeni eversivi nell’Italia repubblicana; il Fondo Cuzzola, sull’intreccio tra i Moti di Reggio Calabria del 1970, la strage del treno Freccia del Sud a Gioia Tauro e la misteriosa morte di cinque giovani anarchici; il Fondo Mana Chuma Teatro sui moti di Reggio Calabria; l’emeroteca digitalizzata della Fondazione Antiusura di Messina Padre Pino Puglisi; l’archivio digitalizzato sul processo della strage di Piazza Fontana. Il Senatore Sergio Flamigni, promotore della Rete, e la responsabile Ilaria Moroni sono gli ospiti della serata del 29 luglio, occasione per presentare il lavoro della Rete degli archivi per non dimenticare e della Fondazione Horcynus Orca in fatto di ricerca, divulgazione e narrazione sui grandi segreti italiani. A partire dal caso Moro, al centro del libro Patto di omertà – Il sequestro e l’uccisione di Aldo Moro: i silenzi e le menzogne della versione brigatista, scritto dal Senatore Flamigni per Kaos Edizioni. A presentare il libro con l’autore e Ilaria Moroni, anche il regista Paolo Benvenuti, i docenti universitari Antonella Cocchiara e Federico Martino e il drammaturgo Massimo Barilla.
ARCIPELAGHI DELLA VISIONE, IL FILO CONDUTTORE E’ L’AMORE
29 luglio – 2 agosto
Parco Horcynus Orca di Capo Peloro – Messina
Arcipelaghi della visione, a cura di Franco Jannuzzi, è lo sguardo che l’Horcynus Festival lancia alla cinematografia del Mediterraneo, per allargarlo all’Europa e al Mondo, alla ricerca di connessioni, contatti, incontri possibili e impossibili. Il filo conduttore nel 2015 è l’amore, in ogni accezione, in un’ideale ricerca di tutti i battiti del cuore. “Non amo la mia contemporaneità” dice ad esempio Franco Maresco in un’intervista e questo suo non-amore per la realtà lo induce, nel film Belluscone (29 luglio, ore 22.45) a sparire. Ci rimangono le ‘interviste impossibili’, con silenzi e smorfie che dicono più delle parole. Dal disamore all’amore letterario in Gemma Bovery (30 luglio, ore 22.45), sentimento che conduce il protagonista, uno strepitoso Fabrice Luchini, a manipolare la realtà. Ancora amore, ma per il cinema, quello di Tito in Jugoslavia, al centro di Cinema Komunisto (31 luglio, ore 21.00), che racconta come la settima arte possa diventare il centro della Storia. A Roma, è ambientato Arance e Martello (31 luglio, ore 22.30), prima prova alla regia di Diego Bianchi, “Zoro” della trasmissione Gazebo di Rai3. Il sentimento ha sapore letterario ed esotico in Il fascino indiscreto dell’amore (1 agosto, ore 21.00), tratto da “Né di Eva né di Adamo”, di Amélie Nothomb che racconta la relazione tra una giovane nata in Giappone e cresciuta in Belgio e un giapponese. Un amore che fece scalpore nell’Italia del boom degli anni ’60 fu quello tra il regista Franco Indovina e la principessa Soraya di Persia. A proposito di Franco (2 agosto, ore 21.00) aiuta a riscoprire questo regista siciliano. Il protagonista di Tre cuori (2 agosto, ore 22.45) è un uomo diviso tra due sorelle. Il suo cuore batte, rallenta, soffre e si offre alle due donne. Tutto avviene per caso, in modo inatteso o inattendibile. Sembra un romanzo, invece è la vita.
MUSICA NOMADE, UN VIAGGIO ATTRAVERSO LE SONORITA’ DEI POPOLI
28 luglio – 1 agosto
Parco Horcynus Orca di Capo Peloro – Messina
La sezione Musica Nomade, diretta da Giacomo Farina, porta all’Horcynus Festival nuovi “incontri” musicali, proseguendo il suo viaggio tra sonorità mediterranee antiche e moderne. Protagonisti l’Ensemble dello Stretto per l’Armenia, il 28 luglio, e il Persephone Trio, l’1 agosto. L’incontro tra due culture musicali differenti, quella classica occidentale dell’Orchestra d’archi Sinfonietta Messina e la tradizionale caucasica, è appena ammorbidita dagli arrangiamenti orchestrali del maestro Melo Mafali (pianista e compositore messinese), dalla direzione orchestrale del maestro Maurizio Salemi e dalla partecipazione di altri quattro musicisti siciliani: Giancarlo Parisi (fiatista e compositore di caratura nazionale), Alessandro Blanco (chitarra), Giorgio Rizzo (percussioni etniche) e Carmelo Colajanni (duduk e clarinetto). Il repertorio proposto spazia da brani di tradizione classica e religiosa armena, fra le più antiche del mondo cristiano, a composizioni originali contemporanee, con ampio spazio all’improvvisazione. Il Persephone Trio porta sul palco del Festival musica che si ispira al mito di Persefone, uno dei miti fondanti del Mediterraneo e della Sicilia e attraversa in modo disinvolto e consapevole la canzone popolare, il jazz e il rock, sfiorando territori musicali più propriamente contemporanei. Ma c’è spazio anche per la parola poetica e il racconto, elementi fondamentali per il trio composto da Lucilla Galeazzi, una delle voci regine del Mediterraneo, Fausto Mesolella, storico chitarrista degli Avion Travel, designato dalla critica tra i cinque migliori chitarristi progressive europei e Luigi Cinque polistrumentista e regista, riconosciuto universalmente come inventore del “transgenico”.
L’IMPEGNO CIVILE DELLE MIGRAZIONI TRA TERRE E MARE
30 – 31 luglio / 2 agosto
Parco Horcynus Orca di Capo Peloro – Messina
MigrAzioni tra terre e mare è la finestra dell’Horcynus Festival che esplora, attraverso il teatro e la contaminazione dei diversi linguaggi artistici, il tema dell’impegno civile. I contenuti della sezione, diretta da Massimo Barilla, sono fondati sull’area in cui si svolge il Festival: lo Stretto di Messina, punto nodale e di dialogo costante tra terra e mare. Il mito, il viaggio, la centralità del Mediterraneo sono dunque i principali riferimenti ideali. Il 30 luglio (ore 20.00) è in programma la presentazione performativa del romanzo Vie di Fuga di Daniele Comberiati (Besa Edizioni). Il libro racconta il viaggio di un addetto agli epitaffi e ai necrologi in un Meridione lontano, deforme e ostile. Una storia minuscola, che abbraccia emigrazione storica, boom economico, la rivolta di Reggio del 1970 fino a un presente in cui tutti, solo apparentemente, hanno scelto di dimenticare.
Il 31 luglio (ore 20.00) appuntamento con la presentazione performativa di Ti ho vista che ridevi del collettivo Lou Palanca (Rubbettino Editore). Pagine che portano ancora una volta dentro una storia di emigrazione, questa volta al femminile. Si parte dalla Calabria negli anni ’60 e arriva alle Langhe e ai giorni nostri, tra militanti No Tav e profughi. Le parole di Vincenzo è un ciclo di letture drammatizzate a cura di Massimo Barilla e Salvatore Arena, con incursioni musicali di Andrea Costa. Più che un intenso omaggio, sentito e doveroso, a un amico e compagno di viaggio della Fondazione, è un’immersione – e riemersione – nel vortice musicale della scrittura del grande autore contemporaneo Vincenzo Consolo. Sulla soglia di un mare così presente nel suo lavoro, nella sala a lui dedicata, un invito a farsi trasportare dal flusso della parola.
MICROBANCA PER L’ECONOMIA CIVILE E DI COMUNIONE
27 – 28 luglio
Parco Horcynus Orca di Capo Peloro – Messina
È lo strumento di microcredito messo a punto dalla Fondazione di Comunità di Messina con Il Polo dell’Economia Civile di Loppiano, Caritas Italiana e Sefea, la società europea di finanza etica ed alternativa. Gli obiettivi operativi della Microbanca saranno quelli di promuovere nuove imprese di economia civile, occupazione durevole sui territori di riferimento, inclusione sociale, il rafforzamento delle reti dell’economia sociale e solidale. Il Festival sarà l’occasione per un seminario che contribuirà a definire il piano strategico della MECC.