Con LIFE RESTART parte la produzione di bioplastiche con le trebbie di birra. Puntando allo sviluppo sostenibile

Economia circolare, ricerca e innovazione, sviluppo sostenibile sia sul piano ambientale, sia sul piano sociale. A partire da quello di comunità. Sono queste le linee di fondo di LIFE RESTART, Reuse of bEer SpenT grAin foR bioplasTics, progetto cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito del LIFE Programme for Environment and Climate Action e partito nell’ottobre 2022.

Guidato dalla Fondazione Me.S.S.In.A e caratterizzato da un’importante rete di partner  – EcosMed cooperativa sociale, Università di Messina, Crossing Srl, spin-off dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, Birrificio Messina, Bibetech Spa – il progetto si connota per una forte carica innovativa.

LIFE RESTART mira infatti a rispondere ad alcune delle questioni ambientali più urgenti relative allo smaltimento delle trebbie, scarto principale del processo di produzione della birra, impiegandole per la prima volta per la produzione di bioplastiche green, biodegradabili, riciclabili e dai costi competitivi. In un’ottica di economia circolare, le trebbie si trasformano in tal modo da “rifiuto” a risorsa preziosa per la produzione di nuovi biomateriali in grado di rappresentare una valida alternativa alla plastica a base fossile.

Ma non solo. LIFE RESTART affronta allo stesso tempo importanti questioni sociali, puntando ad implementare un solido business plan e un relativo modello di social business che consentirà l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati e la generazione di risorse economiche volte allo sviluppo sostenibile della comunità locale e del territorio in cui si inserisce. Il polo di produzione delle nuove bioplastiche, la “Fabbrica Zero”, sorgerà infatti a Roccavaldina, piccolo comune rurale dell’entroterra di Messina (Sicilia). Con un approccio integrato orientato alla promozione del territorio LIFE RESTART punta così anche a contrastare i fenomeni di marginalizzazione e di spopolamento che connotano le aree interne, creando nuove opportunità.

Produzione semi-industriale

Il progetto, che è close to market, porterà a produrre su scala semi-industriale le nuove bioplastiche e a realizzare con esse alcuni prototipi di manufatti di interesse per il mercato (ad esempio contenitori alimentari, capsule da caffè, vasi e altro).

Il processo e la tecnologia messi in campo da LIFE RESTART sono originali e replicabili e puntano a conseguire importanti obiettivi sul piano ambientale e sociale.

  • Dal punto di vista ambientale questo recupero delle trebbie porta infatti con sé anche un riutilizzo proficuo delle acque reflue dei birrifici e una riduzione del carico organico inquinante contenuto nelle stesse. La produzione delle nuove bioplastiche induce inoltre a un contenimento del consumo di polimeri a base fossile (plastica tradizionale) e dell’uso di biopolimeri vergini.
  • Sul piano sociale viene promossa la creazione di nuovi posti di lavoro, green e qualificati e di un modello di business orientato a una crescita equa della comunità locale. Nello specifico, nell’area di Roccavaldina verranno generati sette nuovi posti di lavoro, di cui due riservati a persone che versano in una situazione di svantaggio socioeconomico. 

Replicabilità e trasferibilità

Ma proprio per le caratteristiche della sua tecnologia e dei suoi processi, il progetto si occupa anche della propria replicabilità su altri territori e mette allo studio la trasferibilità su altre filiere agroalimentari.

Entro tre anni dopo la fine di LIFE RESTART è infatti prevista la realizzazione in UE di almeno altri quattro impianti di produzione delle nuove bioplastiche e la possibilità di creare fino a 35 nuovi posti di lavoro attraverso la promozione della replicabilità del processo in altri territori oltre quello siciliano in cui sarà inizialmente implementato.

Sono inoltre programmati studi di fattibilità per valutare il possibile utilizzo delle nuove bioplastiche per ulteriori prodotti rispetto a quelli inizialmente previsti e la trasferibilità della tecnologia LIFE RESTART ad altri scarti di filiere agroalimentari.

 

 

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