Energia green, condivisa e solidale. A Fondo Saccà un nuova comunità energetica, più potente e più “sociale”

“Energia e Partecipazione” è sostenuto dalla Fondazione con il Sud in collaborazione con il Banco dell’Energia, che cofinanzia i costi per gli impianti. Il progetto, di cui è capofila Solidarity and Energy Spa Impresa Sociale e partner Euricse, Ecosmed, CNR-ITAE, potenzia le esperienze di innovazione sociale attivate nella periferia Sud di Messina dal Distretto Sociale Evoluto che fa capo alla Fondazione Messina, facendo convergere investimenti già in essere,  finanziamenti privati nella costituzione di una comunità energetica e sociale sotto forma di cooperativa, anche con la partecipazione e il sostegno della pubblica amministrazione.

Riqualificazione urbana, innovazione sociale

A partire dal 2017, infatti, attraverso il progetto Capacity, il Comune di Messina insieme alla Fondazione Messina ricolloca nuclei familiari che vivono nelle baraccopoli di Fondo Saccà e Fondo Fucile, risalenti al post terremoto del 1908.

Le famiglie hanno la possibilità di acquistare abitazioni dignitose o di ricevere un alloggio popolare in zone della città differenti e di loro scelta, in modo da evitare forme di ghettizzazione. E, finalmente le baracche, degradate, malsane e insicure, vengono abbattute.

A Fondo Saccà, nello specifico a Maregrosso, una di queste aree viene presa in carico dalla Fondazione Messina ed è oggi un Polo (l’Hub di Comunità di Maregrosso)  circondato da un giardino. Al suo interno ci sono cinque unità abitative a un piano, una sorta di condominio solidale, una biblioteca sociale e uno spazio famiglie dove vengono sviluppati progetti educativo/culturali per i nuclei familiari della zona.

Il polo è stato costruito con tecnologie avanzate a basso impatto ambientale. Le case sono state realizzate con paglia pressata e legno, hanno impianti fotovoltaici collegati a sistemi di mutualizzazione dell’energia, sono caratterizzate da modelli di riciclo delle acque grigie per alimentare le aree verdi circostanti e hanno sistemi per il risparmio energetico e il monitoraggio ambientale.

La comunità energetica con l’algoritmo sociale

Ancor prima dell’articolo 42 bis del Decreto Milleproroghe 162 /2019 che recepisce la Direttiva Europea RED II, il polo abitativo viene pensato come una piccola comunità energetica sperimentale di “sotto-rete”. Infatti, da subito, il sistema di produzione dell’energia non è individuale: le abitazioni condividono fra loro un unico impianto di circa 18 chilowatt, che presenta un sistema di accumulo di circa 40 kilowattora e, soprattutto, consente di fornire più energia a costi più bassi a chi si trova in condizioni di maggior bisogno. Il tutto grazie a un apposito algoritmo sociale, un sistema di calcolo che si fonda su particolari criteri di equità. Con l’articolo 42 bis che regola le Comunità Energetiche Rinnovabili, si è poi deciso di coinvolgere le famiglie che prima vivevano nelle baracche per costituire una comunità dedita al cambio di stili di consumo di energia e aiutare i nuclei maggiormente in difficoltà.

La Cooperativa di “Energia è partecipazione”

La CERS che si costituirà grazie al progetto “Energia e partecipazione” sarà una Comunità Energetica Solidale a tutti gli effetti, avrà forma di cooperativa e punterà a coinvolgere gli ospiti del condominio solidale realizzato dalla Fondazione Messina a Maregrosso, una scuola e una parrocchia dell’area nonché 50 famiglie recentemente fuoriuscite dalle baraccopoli di Fondo Saccà e Fondo Fucile. Ma, in prospettiva, l’idea è replicare il modello anche in altri territori su cui la Fondazione Messina ha messo in campo politiche di riqualificazione e di sviluppo urbano e sociale.

Si avvarrà di tre impianti di produzione dell’energia (107 kWp) e di due sistemi di accumulo. L’insieme svilupperà un potenziale di produzione annuale di energia pari a 152.442 kWh che potranno evitare l’immissione in atmosfera di 38.873 kg di CO2.

Molto importanti saranno inoltre i servizi di mediazione sociale, di sostegno tecnico e di educazione che saranno realizzati  contestualmente all’installazione degli impianti e all’avvio della CERS.  Avranno lo scopo di sostenere e approfondire i processi partecipativi all’interno della Comunità Energetica, rafforzare le competenze per alimentare una crescita dell’autogestione comunitaria, sensibilizzare i beneficiari (famiglie, studenti, protagonisti delle attività gestionali) per promuovere una cultura della responsabilità e della sostenibilità contro gli sprechi e a favore della transizione ecologica e dell’inclusione sociale.

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