A Roccavaldina la Fabbrica è pronta. Ora va “accesa”

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Si chiameranno “ecobuddy” le nuove bioplastiche che si produrranno a Roccavaldina (Me) all’interno del progetto LIFE RESTART, cofinanziato dalla Unione Europea nell’ambito del Programma LIFE. D’accordo con i partner, la Cooperativa Sociale EcosMed, che gestirà la fabbrica, ha registrato il marchio commerciale dei biomateriali di cui varie formulazioni sono ormai e pronte e quindi potenzialmente spendibili sul mercato. Da settembre a oggi, inoltre, la cooperativa sociale messinese si è mossa a tutto campo per portare a termine la ristrutturazione del capannone principale dell’ex area artigianale del borgo in cui avrà luogo la lavorazione delle trebbie e concludere il processo di acquisizione degli specifici macchinari, che sono stati assemblati ad hoc e hanno richiesto una lunga fase di collaudi effettuati fra Milano e Padova.

La “Fabbrica Zero” è dunque fisicamente pronta. Ora dev’essere “accesa”. Una volta terminato l’allaccio dell’utenza all’energia elettrica, potrà infatti partire e arrivare a produrre, a regime, fra i 150 e i 180 kg di pellet” (o granuli) all’ora.

Formulazioni originali di biomateriali dalle trebbie e macchinari “fatti su misura” per un polo produttivo del tutto innovativo, capace di funzionare sul mercato: per LIFE RESTART si tratta di un primo traguardo decisivo, anche se non l’unico, a cui tutti i partner continuano a lavorare, spesso in modo integrato, nei diversi ambiti progettuali, a partire dalla ricerca.

Biomateriali, sempre nuove “ricette”

Nel corso di questi mesi, il Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Messina ha continuato lo sviluppo e il test di nuove formulazioni di biomateriali, mettendo a punto varie “ricette”, con caratteristiche differenti a seconda del tipo di prodotto finale da ottenere, alcune delle quali validate e già utilizzabili a fini produttivi, al netto delle certificazioni. E ha lavorato per definire un modello matematico che funziona come una sorta di banca dati che, mettendo in relazione la composizione dei biomateriali – i granuli o “pellet” – con le caratteristiche fisiche e meccaniche che un dato prodotto finale – per esempio un vaso – deve avere, consente di estrapolare la formulazione più adatta (o più vicina) allo stesso. Inoltre, ha attivato il macchinario per il Mechanical Treatment Prototipe (MTP), che, ideato appositamente da UNIME per la lavorazione su scala pilota delle trebbie, può essere eventualmente ritarato su altri e differenti scarti agroalimentari. Il prossimo passo sarà procedere all’analisi della riciclabilità dei prodotti.

Il check di biodegradabilità

Crossing ha portato a termine la caratterizzazione completa dei benchmark di progetto valutandone la biodegradazione nel terreno: uno studio che ha comparato con la caratterizzazione completa e l’analisi biodegradativa dei manufatti prodotti con la bioplastica sviluppata in LIFE RESTART.

Oltre a ciò, ha caratterizzato lo scarto agrario e effettuato prove di estrazione con tecniche tradizionali, conducendo una valutazione qualitativa per identificare i principali componenti presenti nella matrice organica. Continuerà, fra l’altro, a condurre ulteriori studi di biodegradabilità dei biocompositi variandone le formulazioni ed effettuerà prove preliminari di estrazione mediante metodi innovativi e green.

Alla Milano Design Week l’esordio di ecobuddy

E mentre il Birrificio Messina sta concludendo i test di vari macchinari, con l’obiettivo di  individuare il migliore per separare la parte umida delle trebbie da quella solida e in tal modo riutilizzare per fini industriali ogni componente del materiale di scarto, a partire dall’acqua, Ecosmed ha proceduto ad alcune assunzioni, anche di persone caratterizzate da fragilità sociale, e individuato la rete di distribuzione sul mercato, sviluppando contatti e relazioni finalizzati alla messa a punto dei primi accordi commerciali.

Dal 15 al 21 aprile proprio la Cooperativa Sociale  EcosMed sarà alla Milano Design Week 2024, dedicata quest’anno alla Human technology, con granuli, prototipi di prodotti e una stampante 3D.

Sarà l’esordio sul piano nazionale del marchio ecobuddy.

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Cofinanziato dall'Unione Europea. I giudizi e le opinioni espresse sono tuttavia quelle dell'autore o degli autori e non riflettono necessariamente quelle dell'Unione Europea o di CINEA. Né l'Unione Europea né l'ente concedente possono essere ritenuti responsabili per essi.

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