Fra Fabbrica e “ricette top”, LIFE RESTART accelera

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Italian United Kingdom

Manca ormai davvero poco per “l’accensione” della Fabbrica Zero a Roccavaldina. A breve il Gestore energetico terminerà la fase di analisi dei documenti necessari per rendere operativo l’allaccio elettrico materialmente terminato. E allora EcosMed potrà partire con un ultimo collaudo, questa volta in loco, dei macchinari – già testati a fondo una prima volta presso i produttori – e la realizzazione dei primi pellet pilota in situ, in modo da sviluppare campioni da far vagliare alla rete distributiva e ai potenziali acquirenti. Si tratta di biomateriali le cui formulazioni, le “ricette”, sono in gran parte pronte e potenzialmente  spendibili sul mercato.

Test e vasi ad hoc

A regime la Fabbrica arriverà a produrre su scala semi-industriale le nuove bioplastiche con le “ricette” interamente green messe a punto, testate e analizzate da UNIME e Crossing. Inizialmente ne verranno realizzate fra i 180 e i 200 Kg/h per poi incrementare poi la produzione sulla base della richiesta di mercato, che in questi mesi è stato variamente sondato in funzione di un futuro sviluppo di accordi commerciali. In particolare, una piccola quantità di biomateriale è stata testata nel settore dei sanitari e in quello florovivaistico, nel quale un ruolo importante sarà svolto da Giardineria Italiana, partner subentrato a Bibetech, che sottoporrà a verifica i vasi fatti con queste bioplastiche, e con la quale si sta valutando la realizzazione di un vaso ad hoc, tale da sfruttarne al meglio le caratteristiche.

Con l’avvicinarsi dell’avvio della produzione, inoltre, EcosMed ha preparato e sta per pubblicare un avviso per la selezione di tre stagisti da inserire nella Fabbrica Zero a Roccavaldina (ME). Mentre il 18 settembre, ad Atene, la cooperativa ha partecipato, su indicazione di Cooperazione Finanza Impresa (CFI), alla SIFTA Masterclass on Social Enterpreneurship for Microfinance and Social Finance Providers in Southern EU promossa dalla Banca Europea degli investimenti dove ha presentato anche le attività svolte nell’ambito del progetto LIFE RESTART.

Le formulazioni migliori

Sul versante della ricerca, UNIME e Crossing, ognuna nel proprio specifico, hanno lavorato per individuare le migliori condizioni operative e di conseguenza le migliori formulazioni per la produzione di biocompositi. Sono stati studiati vari blend di diversi biopolimeri e scarti agroindustriali, caratterizzandoli da un punto di vista fisico, meccanico e chimico. Nello specifico, sono stati analizzati differenti biopolimeri provenienti da fornitori diversi e differenti scarti agroindustriali provenienti da biomasse diverse, fra cui la sansa. Sono stati anche reperiti svariati additivi bio-based per valutarne gli effetti nel biocomposito finale.

UNIME ha inoltre proseguito i test sulla riciclabilità dei biomateriali e perfezionato la misurazione dell’indice di fluidità degli stessi in relazione allo stampaggio a iniezione. Mentre Crossing ha condotto studi di biodegradazione nel terreno e compostaggio dei biocompositi a diverse formulazioni. Sono stati effettuati sia test di biodegradazione indiretta sia diretta, seguendo la normativa ASTM D5988.

In questi mesi è poi andato avanti il processo relativo alle certificazioni delle bioplastiche a partire da quello per la compostabilità. Fondazione Messina ha avviato il Life Circle Assesment, la cui certificazione verrà effettuata dall’Università di Palermo, mentre sono previsti test dei biomateriali orientati a ottenere quella per il giocattolo.

Infine, sono stati molti gli eventi, nazionali e internazionali, a cui i partner di progetto hanno partecipato.

 

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