In queste settimane, la Cooperativa Sociale EcosMed, che fra le altre cose gestirà la produzione delle nuove bioplastiche, ha lavorato al collaudo dei macchinari più importanti per la lavorazione delle trebbie di scarto che verranno installati nei capannoni dell’area ex artigianale di Roccavaldina, in provincia di Messina.
Una messa a punto necessaria per strumenti che sono stati realizzati appositamente per la “Fabbrica Zero” – e che quindi prima d’ora non erano sul mercato – e che si è svolta fra Milano e Padova. «I collaudi hanno dato una risposta positiva e i macchinari verranno presto inviati a Roccavaldina per l’installazione all’interno dei capannoni, che sarà completata a breve», sottolinea Marco Giunta, di EcosMed.
Nel frattempo è quasi terminata la ristrutturazione della sede del “Polo Olivettiano”, dove avranno sede legale anche altre imprese: un pastificio che impiegherà nella produzione grani antichi e un laboratorio gestito da uno dei giovani designer più promettenti d’Italia per quanto riguarda la stampa 3D di oggetti. Qui installerà un robot, un prototipo inventato da lui, che fa stampa in 3D di oggetti.
Conclusa la ristrutturazione e la rifunzionalizzazione dei capannoni, il Polo ospiterà inoltre un centro di ricerca avanzato sulle bioplastiche, sull’inquinamento, sui processi di mutamento climatico.
La ricerca è già in corso in modo dislocato. Ma a breve avrà sede fisica a Roccavaldina, dove sarà anche realizzato un Fab Lab per la ideazione e produzione di manufatti di design con le nuove bioplastiche.
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